Olga Volha Piashko,l' immagine sospesa in un tempo assoluto.

Olga Volha Piashko,l' immagine sospesa in un tempo assoluto.

 Olga Volha Piashko è una pittrice di talento da tempo stabilmente presente nelle Art-Location internazionali di primissimo livello. Attualmente l’artista espone i suoi ultimi lavori presso la Galleria Novecento a Salerno, a Porto Quato e alla Simon Bart Gallery di Porto Cervo in Sardegna. Il tema centrale delle opere in esposizione è il ritratto contemporaneo; si tratta di opere realizzate con tecnica mista tridimensionale in grado di offrire un originale e inedita visione pittorico-scultorea dei dipinti. L'artista crea molteplici punti di vista in un percorso a 180° che coinvolge lo spettatore in un interessante caleidoscopio di riflessi, angolazioni, primi piani che sfumano in un interno illusorio ma ordinato, frutto dell'incontro tra realismo e astrattismo, i soggetti sono espressi efficacemente dalla magica trasposizione dell'arte ottica. Dinanzi a queste opere ci si sente privi di un centro osservativo, un punto focale che prevalga sulle altre prospettive possibili di osservazione. Ciò è tangibile in quanto la Piashko ha abilmente moltiplicato le traiettorie visuali mettendole a disposizione dell'osservatore, ampliando in questo modo il singolo punto di visione in un più ampio raggio di riflessi e rimandi cromatico-prospettici. Il "gioco forza" della scomparsa di un rilievo definito, il posizionamento indifferenziato del soggetto, induce a volgere l'attenzione alla dicotomia tra un interno ed un esterno. L'immagine,  dunque, appare come fosse sospesa in un tempo assoluto che si sviluppa tra le significative manipolazioni geometriche della superficie della tela. Sbarazzatasi della mono dimensione, la superficie si è anche liberata al contempo dei vincoli fisici del piano perfetto, dando libero spazio alle ingannevoli rifrazioni delle ombre e del colore . Le opere si profilano capolavori della profondità, geniali ed inediti interpretazioni delle prospettive inesplorate, ritratti che sembrano essere minuziosamente scomposti e poi riordinati progressivamente in una traumatica modificazione della tela. C'è un senso emotivo della introspezione di cui è possibile coglierne importanti riflessi nelle espressioni dei volti che sembrano emergere dall'ombra retrostante la scena pittorica.

Il tentativo di "astrarre realismo" materializzandolo progressivamente da una tridimensione crescente, è ottenuta direttamente infrangendo la sacralità del piano bidimensionale. Piashko tiene viva la tradizione esplorativa dell’avanguardia partendo dalla messa in discussione del piano pittorico stesso, rivolgendo lo sguardo di artista alla interiorità del Se multidimensionale del ritratto. Colpisce particolarmente il sentimento di intimità che i ritratti infondono allo spettatore. Si intravedono i segni di un pudore imberbe diluito nei cromatismi dei volti, ben protetti dalla semioscurità nella quale l'essere umano occulta le proprie fragilità. Sono opere che restituiscono all'osservatore un sentimento di forte suggestione e amplificano il principio estetico dell'espressività facendo leva sugli stimoli emozionali, al fine di evocare la risposta desiderata dallo spettatore.

La deviazione artistica dalla descrizione realistica non risulta arbitraria, ma assume la "buona forma"  necessaria a produrre segnali precisi che catturano l'attenzione. Olga Volha Piashko aggiunge argomenti di primissimo piano al linguaggio della storia dell'arte. Ella spinge in avanti l'orizzonte della pittura contemporanea sovvertendo l'equilibrio tra materia, colore, idee, emozioni e prospettive, tenendo insieme realismo e astrattismo, introducendo nuove variazioni nello spazio cromatico, manipolando le dimensioni dello stesso senza ricorrere ad altra luce che non sia quella emanata dal quadro in se, che da spazio cromatico si fa spazio emotivo.  

 Massimo Montaldi   

Pubblicato: 17/06/2014
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