Intervista a Giulio de Nicolais: autore e regista neoverista

Il suo Thriller ”Sulla scena del crimine” e il suo corto "Amore: amore cristiano, amore musulmano" presentati al Festival del Cinema di Venezia. Le sue commedie "PsychOroscopia", "Una certa storia romana", "Ciack...il raggiro", "Al solito posto", ricevono  premi e riconoscimenti di fama internazionale.

Intervista a Giulio de Nicolais: autore e regista neoverista

Giulio de Nicolais è un autore e regista dalla personalità poliedrica, giornalista, con mille interessi e curiosità, innamorato del bel cinema italiano, in particolare del neo-realismo, e ostinatamente impegnato in questa affascinante Musa, nonostante oggi in questo nostro . bel paese sia così difficile lavorare e creare in questo ambito. Ha prodotto e diretto ben due cortometraggi, uno dal curioso titolo: “Amore: amore cristiano, amore musulmano”, l’anno scorso, e quest’anno un altro, “Sulla scena del crimine”, presentati entrambi al Festival di Venezia, l’ultimo appunto in questi giorni, per la 68° edizione, Digital Video Library – Expovenice. http://www.cinemaitaliano.info/news/09024/presentato-il-film-sulla-scena-del-crimine.html

Giulio, ci parli per favore un po’ di te, che studi hai fatto , quando hai sentito il sacro fuoco dell’arte?

Sono nato a Roma e sono di nobili origini, russe spagnole ed italiane: marchese. Nel 2004 divento pubblicista, collaborando dal 2002 con testate giornalistiche italiane, americane e russe, tra cui L’Opinione, La Discussione, Il Meridiano, Agenzia Radicale, Forum Russia, Roma Reporter, Radio Liberty, Golos, RomaMeeting.it Sono considerato un esperto in prolematiche sociali e politiche dei Paesi dell’Est ed in particolare del mondo Russo ed Ucraino.Ho terminato gli studi universitari in Filosofia, Teologia nel 1987 presso la Pontificia Università Gregoriana.Partecipo nel 1984 al programma di supporto alla Chiesa Greco Cattolica organizzato dalla Santa Sede, cooperando all’introduzione di testi sacri in Unione Sovietica. Per questo servizio svolto a favore del processo di liberazione dell’Ucraina, nel 2001 e per altre azioni più recenti a difesa dell’indipendenza dell’Ucraina, ho ricevuto dall’Accademia Internazionale in Kiev, presso il Ministero della Cultura della Repubblica di Ucraina, la medaglia d’Argento di San Giorgio, III° “Gloria Onore e Servizio”, che mi equipara di fatto al grado di Colonnello . Nel 2007 il Comune di Roma mi premia come “Giornalista della Multietnicità”.Iscritto alla SIAE nella sezione Dor sono stato definito dalla critica, come un autore del “Nuovo Verismo” italiano. Vedo la creatività teatrale e cinematografica come una forma superiore di giornalismo. Scrivo le mie storie prendendo spunto dalla cronaca, fatti veri comparsi su quotidiani e già dimenticati il giorno seguente, con la stampa del numero successivo dei quotidiani: riproporre sul grande schermo oppure sul palco di un teatro, alcune storie, arricchendole dei dettagli che può conoscere solamente un testimone oculare effettivo del fatto oppure proprio il protagonista riportato sulla cronaca, consente ad autore e pubblico di comprendere meglio le problematiche sociali che sono i presupposti del fatto di cronaca. Questa è la ragione per la quale mi piace parlare di “”verismo”, perché le storie delle mie opere sono vere e veri se possibile sono gli interpreti, come è accaduto in : “Amore: amore cristiano, amore musulmano”, in cui si racconta la vita del consigliere municipale Luigi Biondi, e nella mia pellicola è proprio Biondi ad interpretare se stesso, a casa sua e nelle strade del quartiere Tiburtino. Jasmine, il suo amore musulmano è stato interpretato da Minuta Gabura, perché della vera ragazza araba ne abbiamo perse le tracce, così come dell’infermiera ucraina, il cui ruolo è stato pregevolmente interpretato da Dorota Cezrwinska.Si affaccia al mondo del cinema nel 2010 con la realizzazione del cortometraggio “Amore: amore cristiano, amore musulmano”. La pellicola è stata premiata dall’ Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma il 24 agosto, dopo la proiezione all’Isola del Cinema e segnalato dalla Delegata del Sindaco di Roma per l’Integrazione degli stranieri, definendolo “Il corto per l’integrazione“.

Che lavori teatrali hai curato e seguito?

Sono coautore di commedie in vernacolo romano come “Al solito posto” e “Una certa storia romana”ma diviento autore e regista surrealista con la sua commedia “PsychOroscopia”.

Ci parli del primo cortometraggio, “Amore: amore cristiano, amore musulmano”, come mai questo titolo?

“Amore: amore cristiano, amore musulmano”, è tratto liberamente dalla storia vera dell’interprete Luigi Biondi, disabile, consigliere municipale proprio nel quartiere Tiburtino dal 1996 al 2001, noto per le sue battaglie sociali contro lo spaccio di droga, a favore dell’integrazione dei disabili e degli stranieri residenti di ogni etnia e religione, pur essendo lui un politico “di destra”. Questa storia mi ha incuriosito, perché controcorrente ed ho deciso di farne un film corto. Una storia ed una testimonianza coraggiose in un periodo come quello attuale nel quale sembra difficile la condivisione sociale.

Qual è la trama?

Luigi Biondi, era stato eletto nel 1996 consigliere municipale in V° Municipio a Roma, la zona della Tiburtina, popolosa e veramente carica di problematiche sociali e strutturali. Per il suo operato e la fiducia che questo ragazzo dà ai suoi sostenitori di AN ed anche a tanta tanta altra gente, viene riconfermato alle successive elezioni, quindi infervorato Partecipa alle commissioni, e lotta in prima persona. Improvvisamente una sera all’imbrunire Luigi viene aggredito alle spalle da tre sicari che lo lasciano al suolo, ferito. Da quel giorno Luigi Biondi diventa un uomo solo, malato, dimenticato dalla gente e dal partito. si chiude in se stesso. Solo con l’amore della mamma e le cure amorevoli di una infermiera ucraina Luigi si riprende almeno fisicamente, Il animo è a pezzi. E’ incontrando Jasmine, una giovane lavoratrice marocchina e dalla storia d’amore che seguirà all’incontro che Luigi ritroverà se stesso e tornerà a vivere

Qual era il tuo obiettivo, che cosa volevi comunicare al pubblico?

Innanzitutto sviscerare e riproporre questa storia vera, in secondo luogo dimostrare che l’integrazione è possibile nel caso in cui in nome dell’Amore, ciascuno sia disposto ad accettare l’altro con tutte le sue novità e limitazioni.

Che reazioni ha avuto da parte della critica?

Buone. Deve considerare che il film corto è stato realizzato con pochi soldi, poco tempo e scarse attrezzature. Ciò che è stato apprezzato dalla critica è l’argomento.

E’ vero che ha suscitato delle impressioni favorevoli negli States?

Sì, è vero perché le problematiche sociali e morali toccate dalla pellicola sono vissute intensamente anche negli Stati Uniti.

E ora arriviamo al tuo ultimo corto che sei andato a presentare a Venezia, è possibile definirlo un thriller?

Sì, è un “thriller”, anche se la fattura è da cinema “noir”, Anche questo film ripromone una storia vera e ne anticipa un’altra.

Chi è la protagonista della storia, qual è la trama?

 

Mila Rich

E’ Mila Rich, un’attrice che è anche il redattore del periodico telematico www.Donna Donna.es anche lei come Luigi Biondi è da tempo nota tra le giovani ragazze romane e nel mondo della moda, per le sue battaglie sociali contro lo spaccio di droga, a favore dell’integrazione dei disabili e degli stranieri residenti di ogni etnia e religione. Quindi nella pellicola Mila Rich interpreta se stessa, come anche la sua amica Floriana Secondi che pure compare nel film. Una storia al cardiopalma vera, che mostra come dalla collaborazione altruista e responsabile tra reporter e Polizia, sia possibile in una metropoli come Roma salvare vite preziose e fermare il crimine.

Qual è la trama?

La storia di Luana, una giovane fotomodella, interpretata da Olga Matsyna inizia sulle rive del Tevere una sera d’estate, mentre assiste ad uno spettacolo sul greto del fiume Tevere. Quella sera Luana incontra prima Mila la collaboratrice del periodico www.DonnaDonna.es, interpretata dall’ucraina Mila Rich che le offre l’opportunità di scrivere sul giornale, quindi viene illusa da Artur Canova, un fotografo. Di qui il dramma di Luana che di lì ad alcuni giorni viene ritrovata in fin di vita sul litorale laziale dalla Polizia e poi trasportata in ospedale cadrà in coma – la giovane, accogliendo le proposte del Canova, avrebbe perso sicuramente la sua vita senza il tempestivo intervento della giornalista Mila Rich che come al solito, in flagranza di un crimine allertava l’ispettore Desideri della Polizia criminale… (continua). L’attenta giornalista aveva notato che l’uomo, non poteva essere un vero fotografo, ma un pusher o un maniaco. Nel film la protagonista Mila Rich, ucraina, e Floriana Secondi, vincitrice del Grande Fratello 3, interpretano se stesse.

Come è andata a Venezia, puoi ritenerti soddisfatto?

Sono arrivato al 68° Festival del Cinema di Venezia tre giorni dopo il suo inizio ed il mio film, dopo essere stato visionato è stato ammesso e posto in visione nella Digital Video Library dell’ExpoVenice. A Venezia non è importante vincere, ma è necessario esserci, perché il Festival è una realtà ricchissima dove improvvisamente puoi incontrare la tua fortuna.

Hai incontrato qualche attore-attrice o regista particolarmente simpatico-a?

Ho conosciuto Massimo Emilio Gobbi, di P.M. Forever. Una pellicola che ripercorre l’esperienza di Antonio Di Pietro.

Pensi che le donne abbiamo un giusto rilievo nel cinema italiano o dovrebbero averne di più?

Sì penso che abbiano un giusto spazio, penso invece che il cinema italiano abbia poco occhi al femminile.

Con quale attrice di piacerebbe lavorare, a parte Mila Rich, ovviamente?

Mi piacerebbe scrivere un film per Stefania Sandrelli.

C’è un attore italiano che prediligi?

Alberto Sordi.

Mi sembra che tu abbia nostalgia per il neo-realismo italiano, anche se i tempi sono cambiati, è possibile raccogliere la sua eredità? Se si come?

Percorrendo la strada del “Verismo” . Tornando a far cinema con attori che interpretano a braccio, improvvisando su uno stralcio di sceneggiatura. Dino Risi, mentre stava girando “Una vita difficile”, continuò a filmare una interpretazione di Alberto Sordi che èra entrato magistralmente nel personaggio per qualche ora in più di pellicola del dovuto, ma ciò che è importante è che queste scene inaspettate sono parte del film. Io giro così, con attori attuali.

Di quale regista , film, ecc. hai sentito di più l’influenza?

Pierpaolo Pasolini, mentre scrivevo e giravo “Amore:amore cristiano, amore musulmano”.
Robert Siodmak, mentre scrivevo “Sulla scena del crimine”,

Cosa vedi per te nell’immediato futuro?

La realizzazione di un lungometraggio.

Ma sei marchese per davvero o è soltanto un vezzo, un po’ come Totò, che si faceva chiamare il principe Antonio de Curtis, dicci la verità!

Sono marchese davvero, mi chiamo de Nicolais d’Afflitto e questi sono solo il primo e l’ultimo di una lunga lista di cognomi di grandi casati di mezza Europa che sono la mia famiglia e che sono ahimè stati sottintesi tra l’uno e l’altro esistenti,il giorno che fu inventata l’anagrafe elettronica. Se questa non ci fosse mi dovrei firmare “ Giulio de Nicolais Garcia de’Ampudia Alvarez y Toledo Surrentino d’Afflitto”, famiglie che hanno fatto la storia del vecchio continente basti pensare a Don Perdro Alvares de Toledo Vicerè di Napoli e delle Sicilie nel 1553, e molti altri.

E’ più importante la nobiltà con il sangue blu o la nobiltà d’animo?

Oggi la nobiltà di sangue blu, per essere vera nobiltà deve coincidere con quella nobiltà d’animo che scaturisce dal vivere nella carità evangelica.

A chi andranno i guadagni di “Sulla scena del crimine”?

Andranno ad Ukraina in Europa Onlus, un organizzazione benefica internazionale che dall’anno 2005 si occupa di assistere direttamente i bambini orfani degenti negli Orfanotrofi Statali della Repubblica di Ucraina a causa dell’esplosione nucleare di Chernobyl e per questi bambini organizza in Italia soggiorni di salute.

Giulia Salfi
giulia.salfi@gmail.com

testo tratto da www.tibereide.it

20/12/2012
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