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SYLVESTER STALLONE E WALTER HILL AL FESTIVAL DI ROMA
(foto di Gianluigi Barbieri)
di Emanuela del Zompo
“Quando vorrò la tua opinione, ti compro un cervello”. Questa è una delle tante battute dell’ottima sceneggiatura scritta da Alessandro Camon per Bullet to the Head, passato, Fuori Concorso, al Festival Internazionale del Film di Roma.
Un action-movie diretto da un grandissimo regista come Walter Hill (basterebbe citare un cult assoluto come I Guerrieri della Notte, ma mettiamoci anche capolavori come Hard Times, The Driver e Streets of Fire), interpretato da una icona come Sylvester Stallone e ambientato nei dintorni di New Orleans in un mondo di poliziotti corrotti, politici senza scrupoli e un giustiziere che alla fine - nonostante i metodi poco ortodossi che usa – è il minore dei mali. Lui è Jimmy Bobo, ovvero Stallone, ha un partner Taylor, insieme derubano e ammazzano spacciatori di droga, assassini di professione, stupratori e delinquenti di vario tipo. Fanno quello che non fa la polizia che è invischiata fino al collo con questi soggetti.
Bullet to the Head è chiaramente violentissimo, non si contano i morti, ma diventa un gioco grazie ad una sceneggiatura così esilarante e allo stesso tempo piena di verità, che rende il tutto molto divertente e coinvolgente. Hill si dimostra ancora una volta un regista straordinario, Camon è la sorpresa come sceneggiatore di un action che si stacca da mille altre storie simili che abbiamo già visto proprio per i dialoghi che ha scritto e, Stallone, è semplicemente l’attore perfetto per il ruolo. Jimmy Bobo non ci pensa mezzo secondo a farti fuori ma c’è sempre un motivo, ha una figlia e vive per lei, la protegge e, nel momento in cui, i sicari se la prendono con l’innocente, non ce n’è più per nessuno. Il suo motto è: “Mai fidarsi di un poliziotto”. Poi di uno che si mette sulle sue tracce si fiderà perché ne riconosce l’onestà. Anche se all’ennesima minaccia di quest’ultimo che se tornerà a sgarrare non la passerà liscia, Jimmy risponde: “Non vedo l’ora che arrivi quel momento”. Il suo partner Taylor verrà ucciso dai politici che tengono le mani sulla città e lui giura ‘vendetta, tremenda vendetta”. Non si dimentica nulla e non esiste perdono.
Chi ama il genera non si perda questa pellicola dove non sono le pistole che uccidono ma i proiettili.

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