MILANO 3/12 “Per capire gli ucraini. Psicoanalisi della nazione.”WOW Spazio fumetto-V.le Campania,12

MILANO 3/12 “Per capire gli ucraini. Psicoanalisi della nazione.”WOW Spazio fumetto-V.le Campania,12

La première si terrà sabato 3 dicembre alle ore 16.00 presso WOW Spazio Fumetto, in viale Campania 12 – Milano

Una iniziativa promossa dall’Associazione “Ucraina Più – Milano APS” in collaborazione con Mamay Media, casa produttrice ucraina del film, e patrocinata dal Consolato Generale d’Ucraina a Milano.

Per capire gli ucraini. Psicoanalisi della nazione” è un documentario di Oleksandr Tkachuk sui traumi collettivi degli ucraini, su come liberarsene e diventare una nazione di successo.

Il nostro subconscio collettivo è influenzato da traumi psicologici del passato e nel XX secolo il popolo ucraino ha vissuto quasi la totalità delle tragedie di cui è stata vittima l’Europa. 

La Prima e la Seconda Guerra Mondiale, l'Holodomor (la carestia provocata dall’URSS tra il 1932 e il 1933 che causò milioni di morti in Ucraina), il Rinascimento Fucilato (la fucilazione di persone di scienza, scrittori, poeti, artisti ed altre personalità dell’intellighenzia degli anni Trenta), la repressione e il controllo totale per più di settanta anni durante l'occupazione da parte del regime comunista. 

Questo susseguirsi di drammi nazionali non fa parte solo di un tragico passato: rappresenta ancor oggi un trauma psicologico collettivo e un ostacolo per il raggiungimento di un nuovo livello di sviluppo sociale e statale. 

Un trauma che si manifesta praticamente in tutti gli ambiti della vita sociale: nell’alimentazione, nelle modalità di creazione di una impresa, nel modo di risparmiare e di pensare al denaro, nell’educazione dei figli, nella costruzione delle case, nelle elezioni e nella visione e nella considerazione del governo e della cosa pubblica, nelle modalità di relazione e comunicazione e, in definitiva, nel modo di vedere il proprio futuro. 

"Per capire gli ucraini. Psicoanalisi della nazione." si rivela quindi come una sessione di psicoterapia collettiva sotto forma di film, durante la visione del quale gli spettatori sono portati a ricordare cosa è successo nel loro passato, comprendere in che modo questo passato continui ad influenzare il presente e infine trovare una soluzione che possa liberarli dai propri traumi.  

E allo stesso tempo, questo documentario può offrire una chiave di lettura anche per chi ucraino non è per comprendere mentalità, drammi del passato e speranze anche di se stessi e del proprio popolo.

IL REGISTA

Oleksandr Tkachuk è uno dei registi di maggior talento in Ucraina.  

Noto personaggio pubblico, cofondatore della Giornata Mondiale della Vyscyvanka (tradizionale camicia ricamata che fa parte del costume nazionale ucraino), ideatore di programmi televisivi e documentari, tra i quali ricordiamo "L’eredità della nazione". È autore del progetto "Musica dei guerrieri", della canzone patriottica "Ukrop", nonché l'organizzatore di numerosi eventi culturali ed educativi in ​​Ucraina e all’estero. Ora difende l'Ucraina al fronte.

Nell’arco di un anno, Oleksandr Tkachuk ha percorso migliaia di chilometri, visitando molte regioni dell'Ucraina, per documentare le storie degli eroi che animano questa incredibile pellicola: economisti, storici e ricercatori che hanno analizzato il regime totalitario e l'Holodomor ed anche psicoterapeuti, portatori di punti di vista diversi, confermati da storie reali. Gli eroi del film mostrano una fetta della moderna società ucraina. Sono ucraini sopravvissuti all'Holodomor, testimoni e vittime della macchina repressiva sovietica così come della guerra russo-ucraina, che non tradirono l'Ucraina.

"Vorrei che il film possa essere di stimolo all’avvio di una discussione a livello nazionale su come dovremmo andare avanti. In modo che ogni ucraino possa sentirsi forte: possa e debba assumersi la responsabilità della propria vita e di quella della propria nazione. La società ha potere e se ogni ucraino inizia a cambiare, cambierà il Paese intero" ha osservato il regista.

Tkachuk ritiene che questo sia solo il primo passo per dare impulso ad una discussione franca e collettiva su questo argomento importante e allo stesso tempo doloroso a livello nazionale. 

Ogni cittadino del mondo ha il dovere di chiedersi "Chi sono?" trovando la propria risposta.

Pubblicato: 02/12/2022
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