Chi lo boicotta o chi lo guarda... Perché Sanremo è Sanremo!

 IL FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA NON PUO’ ESSERE UNA VETRINA PER CHI INNEGGIA AI FEMMINICIDI. APPUNTAMENTO SU FACEBOOK, DAL 4 AL 8 FEBBRAIO, PER  UNA DIRETTA “FuoriSanremo”, con l’Opinionista Ketty Carraffa…

Chi lo boicotta o chi lo guarda... Perché Sanremo è Sanremo!

by Ketty Carraffa                                        LIVE - DIRETTA

 

Come ogni anno, partita la campagna di promozione del Festival di Sanremo, che si tiene quest’anno, dal 4 al 8 febbraio, l’opinione pubblica viene coinvolta su polemiche che si accendono, divampano e naturalmente, creano aspettativa e tanta pubblicità all’evento, con argomenti che, però, esulano dal valore artistico e talento dei cantanti.

L’edizione del 2020, la settantesima, condotta da Amadeus, (con una carriera da dj radio alla tv), che è anche il Direttore Artistico, è stata da subito, e fortemente caratterizzata, dalle sue dichiarazioni svolte in Conferenza Stampa di presentazione, e dalla scelta delle protagoniste e dei protagonisti, che saliranno sul mitico palco. Amadeus, alla sua prima volta, parte già malissimo con la presentazione delle 10 donne (11 con la moglie, chiamata come inviata a La Vita in Diretta, per commentare ogni pomeriggio le giornate del Festival) che lo accompagneranno in questa avventura, assolutamente ambita da tutti gli artisti con tanta voglia di visibilità e non sempre talentuosi.

Amadeus, che prenderà dalla Rai, 500.000 euri belli belli, per la sua prestazione, che presentando il cast delle donne, (che rivestono nel 2020, purtroppo, ancora il ruolo di contorno al conduttore uomo, quindi di “valletta”), in maniera molto superficiale, senza un minimo di discorso preparato (cavolo, sei a Sanremo, scriviti un intervento decente) non arriva oltre ai vocaboli “belle e bellissime” per presentarle, ed è felicissimo di raccontarci che, tra loro, ci siano le “fidanzate di”, che stanno “un passo indietro ai loro grandi uomini”: (Valentino Rossi e Ronaldo). E’ questo un talento per salire sul palco di Sanremo e ricevere 140.000 euro, come nel caso di Giorgina, “la fidanzata di” Ronaldo?

Possibile che conduttrici dalla lunga esperienza televisiva come Antonella Clerici, non si siano sentite infastidite con una presentazione simile e non si siano invece schierate con le donne, che come la sottoscritta, hanno alimentato sui social, le polemiche su questo Sanremo?

Possibile, si, perché lei, come tante altre donne dello show business stanno ancora difendendo Amadeus a spada tratta. Paura di non avere più contratti con mamma Rai? …

La presenza di una giornalista impegnata a far da contorno, Rula Jebreal, che prenderà 30.000 euro per un discorso di pochi minuti, credo sia solo un piccolo contentino, con il quale si vuole dare spazio ad argomenti al “femminile”, cercando di abbassare il livello di attenzione e di guardia, su ciò che di più grave è successo, sempre nell’ambito delle scelte del Direttore Artistico, stavolta su uno degli artisti che canteranno al Festival.

Il Direttore artistico Amadeus, annovera tra la schiera dei talenti che si esibiranno, il trapper Junior Cally, che si presenta con il look del viso coperto da una maschera, sconosciuto al pubblico televisivo e adulto, conosciutissimo, invece (e purtroppo), dai ragazzi e ragazze di un’età compresa tra i 12 e i 16 anni, che in molte delle sue “canzoni” passate e nei videoclip collegati, predilige scrivere testi e girare immagini inquietanti, inneggianti alla violenza e al femminicidio in particolare, con un linguaggio violento nei confronti delle donne, pornografico, volgare e dalla totale mancanza di consapevolezza del messaggio negativo che lancia alle nuove generazioni, incapaci ancora di “smistare” i concetti, assimilando e assorbendo aggressività. Questo nuovo linguaggio utilizzato in musica, che arriva dalle periferie degli Usa, e portato al successo soprattutto dalle periferie romane e milanesi, è purtroppo anche utilizzato dalle trapper donne, che nei loro pezzi assurdi, oltre a esprimere concetti sessisti, aggressivi e violenti verso il proprio genere (sigh), si definiscono tranquillamente “troie”...  Terribile.

Neanche a farlo apposta, il mio ultimo progetto, presentato il 25 novembre scorso, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, s’intitola La canzone di Marinella e prende spunto, quindi, dal brano scritto e composto dal Poeta Fabrizio De Andrè nel 1962, con l'arrangiamento musicale di Gian Piero Reverberi, cantato per la prima volta da Mina nel 1964, che narra la vicenda, vera, di una ragazza uccisa e gettata nel fiume, nel 1953, (probabilmente il fiume Olona), a soli 17 anni …

In pratica, La canzone di Marinella, è uno dei primi femminicidi raccontati in Musica e parole, da uno dei più grandi autori italiani di sempre, (che rimase egli stesso sconvolto dal fatto, letto su un giornale quando aveva 15 anni), scritto con un testo che fa venire i brividi dall’emozione che travolge i nostri pensieri al pensiero della morte di Marinella, e non provocati dalla descrizione e dallo schifo che si prova, per il messaggio d’istigazione a commettere violenze su una donna...

Parole splendide, che emozionano a sentirle e cantarle.

Volete leggere, invece, alcuni testi del trapper ventinovenne Junior Cally, chiamato a esibirsi al Festival più nazionalpopolare italiano?

Signori e signori, ecco alcune sue parole/perle discografiche che in molti stanno giustificando, perché scritte “quando lui era molto giovane” (due anni fa, cioè nel 2017…), dove le donne (che poi sono ragazzine) sono tutte prostitute e oggetti sessuali:

“Strega”:

Questa frate non sa cosa dice/Porca troia, quanto cazzo chiacchera?/L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa/C’ho rivestito la maschera. State buoni, a queste donne alzo minigonne;me la chi*vo di brutto mentre legge Nietzche; ci scopi*mo Giusy Ferreri [la cantante ndr]; lo sai che fotti*mo Greta Menchi [una influencer, ndr]; lo sai voglio fott*re con la Canalis [la conduttrice ndr]; queste put**ne con le Lelly Kelly non sanno che fott*no con Junior Cally’."

“Magicabula”:

"Mi piace danzare la notte/Sopra le punte, fra' queste mignotte/Uscito dalle fogne, dormo con tre streghe/Fratello le rimando a casa con le calze rotte."

“Auto blu”:

"Sì, Junior Cally è arrivato in città/'Sta cavalla di scena è troia, la galoppo."

“Rum”:

"Bella la tua tipa, studia alla Bocconi/Ogni tanto mi guarda, mi manda bacini/La guardo meglio, non mi dà emozioni/E più che Bocconi per me dà bocch-."

“Si chiama Gioia”:

"Col drink in mano che muove il culo/Sembra una brava ragazza, però/Lei, lei, lei/Balla mezza nuda e dopo te la da/Lei, lei, lei/Si per la gioia di mamma e papà/Si chiama Gioia ma beve e poi ingoia/Balla mezza nuda e dopo te la da/Si chiama Gioia perché fa la troia."

“Cristiano”:

"Entro in cella il sabato e fuori il lunedì/Si, tipo la disco, ma non c'erano puttane a quel tavolo/Ora scelgo in base al mio stato d'animo/Una preliminare, un'altra, sì, per l'atto pratico, la terza per finire e la quarta per i saluti/La quinta per la quarta/La sesta per la chiappa/La settima la ficco e quando grida prendo l'ottava/La nona è brava, che mi scossa mentre chiava."

Credo che una grande riflessione sia d’obbligo sul futuro della nostra società, anche rispetto alla comunicazione,all’informazione e alla possibilità di utilizzo dei Media e della Tv, da parte di pesudo artisti, dal talento invisibile, e da chi s’improvvisa tuttologo/opinionista, rovinando tutte le battaglie che donne come la sottoscritta, portano avanti da decenni, senza la visibilità perenne della quale, invece, godono i soliti miracolati del mondo televisivo italiano.

Quest’anno ho scelto di non andare a Sanremo come Opinionista, per seguire il Festival, come ho sempre fatto, per intervistare gli artisti, perché ritengo che non si possa essere conniventi con queste scelte, sbagliate in ogni senso, che normalizzano la violenza sulle donne e minimizzano il grave problema e la situazione attuale sui reati contro le donne. E soprattutto realizzate dalla Rai, servizio pubblico per il quale paghiamo il canone e che dovrebbe dare messaggi diversi a chi si mette ancora davanti alle tv.

Ho scelto però di “esserci” in un altro modo, non boicottando il Festival come in tantissimi stanno facendo, ma di mantenere comunque la mia rubrica Mimose Time, in collegamento radiofonico con Radio 1 New York e in diretta Facebook.

Dall’inizio dell’anno, in Italia, sono già 10 le donne uccise da parte dei loro “compagni”, incapaci di sostenere rapporti di coppia: donne massacrate di botte, messe nell’impossibilità di reagire alla violenza e senza vie di scampo, solo perché credevano nella propria scelta di libertà, vittime di gelosia insensata che lasciano nel vuoto perenne i figli e tutte noi, che lottiamo per un mondo che non sia in guerra con le donne…

Dal 4 al 8 febbraio, tutte le sere, sarò in diretta Facebook, sul mio profilo, (kettycarraffa_opinionista), con interviste ad amiche e amici della società civile, con gli artisti che hanno fatto Sanremo e la vera musica italiana e con chi, di voi, vorrà intervenire in diretta, per portare un’idea diversa all’omologazione e all’ignoranza che talvolta è ancora presente nel mondo dello spettacolo italiano…

Perché nel nostro piccolo, ognuno di noi può fare tanto per stravolgere il sistema che vuole fermare il cambiamento, specialmente sui temi e la comunicazione al femminile.

Pubblicato: 04/02/2020
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