Daniele Vriale in libreria con “L’ultimo passo”, romanzo psicologico sull’eutanasia ed il libero arbitrio
Lo scrittore fiorentino Daniele Vriale di nuovo in libreria con “L’ultimo passo”, un
romanzo psicologico sull’eutanasia e il libero arbitrio, anche in assenza di malattia
by Paola Caputo
Daniele Vriale, scrittore fiorentino pluripremiato per le sue opere, torna in libreria con “L’ultimo passo”, è stato pubblicato in seconda edizione dalla Robin Edizioni – collana Robin&sons.
Al centro di questo romanzo psicologico vi è il sempre più attuale tema dell’eutanasia, che viene affrontato però senza la tragicità della malattia e dove al cospetto della morte la vita assume una rilevanza assoluta.
All’indomani del suo 75esimo compleanno, festeggiato con gli amici di una vita, Duccio Vigiani, giornalista sportivo della Nazione, oramai in pensione, si reca, come programmato da alcuni mesi all’insaputa di tutti, a Forch, in Svizzera, per sottoporsi all’eutanasia, nonostante non sia affetto da alcuna patologia, se non l’incipiente vecchiaia da lui identificata come una malattia incurabile.
Al LIFE INSTITUTE dovrà sostenere tre giorni di colloqui con la Dottoressa Kramer, psicologa legale di stato, il cui parere risulterà vincolante per l’accesso alla procedura della morte assistita.
Nel corso degli incontri, Duccio, esternerà il proprio pensiero su alcuni dei grandi temi della vita: amore, passioni, sesso, solitudine, vecchiaia e morte, ripercorrendo i momenti salienti della propria esistenza; ad una prima parte bulimica, consumata tra gli studi universitari ed il Master in giornalismo a Perugia, il matrimonio con Camilla, la nascita della figlia Viola, l’amore non previsto con la giovane collega Sabrina, nato tra le mura della redazione del giornale quotidiano La Nazione, seguirà, intorno ai 50 anni di età, una fase introspettiva e riflessiva. Duccio si avvicinerà alle filosofie orientali, si tufferà nelle proprie passioni (musica, cinema, teatro, letteratura, pittura), fino a percepirle con un’intensità ed una immedesimazione tale da riuscire a viverle da protagonista e non come spettatore. In lui prenderà spazio la necessità di ascoltare il silenzio, di curare il rapporto con il proprio io interiore, di perdersi nei “non luoghi”, di portare a galla la propria sensibiltà grazie alle vibrazioni regalategli dalle emozioni, quelle collettive e quelle personali.
Non mancheranno i resoconti giornalistici di grandi eventi vissuti durante la propria carriera di cronista sportivo: il Tour de France, le Olimpiadi di Pechino, la finale di Coppa Libertadores e lo sgomento di una città intera per la prematura morte di Davide Astori.
L’idea, scrive Daniele Vriale, arebbe nata a margine di una discussione con un amico sul come esercitare il libero arbitrio nel corso della propria vita: e perché dunque, non estenderlo anche alla propria morte? Il pensiero è andato ovviamente sul tema del fine vita e dell’eutanasia, che ha voluto affrontare in relazione alla libertà di scelta dell’individuo, togliendo dal campo di gioco la malattia, per esasperare il concetto di libera scelta.
Nello scriverlo si sarebbe accorto che quando si affronta il tema della morte ci si trova inevitabilmente a parlare della vita, e ad amarla più intensamente; così il romanzo risulta un inno alla vita e Duccio, che ritiene di essere giunto al suo completamento, un innamorato dell’esistenza. La difficoltà maggiore sarebbe stata quella di trovare il ritmo giusto nei dialoghi, tra i racconti di vita di Duccio e le sottili sottolineature della Dottoressa Kramer. Nelle avvincenti pagine, i tre giorni di colloqui con la Dottoressa Kramer, infatti, metteranno a confronto visioni di vita opposte, tra chi ha deciso di ritirarsi dalla vita, forse per paura della sofferenza, soddisfatto di tutto quello che ha avuto in dono, e chi, ancora lotta e spera nel raggiungimento della felicità e dell’amore, forse utopicamente.
Il tutto si snoda tra il succedersi di sigari toscani fumati per combattere la noia, e la musica rock che segna la colonna sonora dell’esistenza di Duccio.
Giunti, al termine dei colloqui previsti, la Dottoressa Kramer è pronta per dare lettura della sua relazione finale; ma quale sarà il suo verdetto inappellabile?
Un romanzo psicologico, con un finale a sorpresa, che parla sì del binomio vita morte, ma passando anche da altri temi quali i legami affettivi, quelli familiari, la solitudine, la vecchiaia, la paura.
Pubblicato: 01/05/2025